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martedì 7 aprile 2015

L'ATLETA DEL MESE ..."PIETRO APOLLO"

Da questo mese parte una nuova rubrica chiamata ..."l'atleta del mese" è doveroso iniziare con il nostro Presidente.

L’emozione di accumulare chilometri sulle scarpe da corsa, la capisce solo chi crede nel duro lavoro, nell'allenarsi, nel buttarsi in qualcosa per cui ha una passione.
Queste parole descrivono alla perfezione l’amore di un uomo che  intraprende questa strada fino a farne una ragione di vita.
La sua più forte qualità è stata quella di non arrendersi mai.
Pietro Apollo inizia la sua attività agonistica giovanissimo, quando questo sport non era considerato da nessuno, riuscendo a coinvolgere anche la moglie Rita Fontana. La sua predilizione per la corsa inizia per una questione molto futile, poichè in sovrappeso scatta in lui la voglia irrefrenabile di correre per perdere peso diventando nel tempo la sua essenza di vita per stare bene nel fisico e nella mente. 

Questo grande "amore" lo porta a creare un'associazione sportiva nella quale riesce a coinvolgere altri che come lui si erano innamorati di questo fantastico mondo quale la corsa.
Si occupa di reclutare giovani promesse, facendo loro raggiungere splendidi risultati.
La Polisportiva Atletica Mazara è l'ultima creatura di Pietro Apollo, appassionato cultore del  podismo,    conosciuto ai più per essere stato il primo ad intuire le doti di Francesco Ingargiola, continuando poi nella sua attività di talent scout alla ricerca di nuove speranze per l'atletica siciliana e nazionale.
Pietro, un uomo che corre da 36 anni, grande Presidente Decano del Podismo Regionale, in questo articolo del 1992 scritto di suo pugno, manifesta tutte le motivazioni che oggi ci spingono a praticare questa meravigliosa attività.
L’essenza del correre è infatti sintetizzata in queste poche e semplici riflessioni.
A nome di tutti gli atleti della PAM...
Grazie Pietro 

(a cura di Graziella Quinci e Gianni Di Matteo)

PERCHÈ CORRERE

Da quando ho iniziato la "carriera" di corridore (sono già tredici anni)
mi sono sentito rivolgere spesso delle domande: perché corri?, come fai a non annoiarti?, come fai a non farti vincere dalla fatica?, perché fai tutto questo?
maratona a stabilire il grande tempo. Sogno dei grandissimi campioni dell'atletica, di quelli che hanno vinto una olimpiade.
No, proprio no. Il sudore va via a terra ad ettolitri, il cuore pompa da matti, le
gambe fanno male, bisogna anche soffrire.
Sono domande legittime, visto che prima di iniziare io stesso le facevo quando raramente vedevo qualcuno correre. Non é facile avere una risposta a tutte queste domande anche perché non mi riesce di comunicare bene con chi non ha mai assaporato le inebrianti sensazioni che si provano quando si corre. Invece comunico alla grande con chi condivide la mia stessa passione, perché lui prova le mie stesse sensazioni e conosce perfettamente il motivo per cui ci mettiamo pantaloncini, maglietta e scarpette per fare allenamenti e gare, che piova o che ci sia sole.
E' come se il mondo fosse diviso in due: quelli che capiscono (pochi) e quelli che non capiscono, che non si rendono conto di quanto sia bello correre.
Ora, ritornando alle domande, come fa un podista a correre così tanto tutti i giorni e a qualsiasi ora del giorno?, rispondo: io non ho mai avvertito la corsa come qualcosa di noioso e di monotono. Corro due ore e non me ne accorgo nemmeno.
Durante la corsa ci sono tante cose da fare e da pensare: oltre a far muovere le gambe, bisogna cercare il massimo rilassamento muscolare, bisogna stare attenti ai cani che partono all'inseguimento e bisogna anche sognare.
Sogno quando potrò vincere la mia prima grande gara; sogno quando riuscirò nella
Tutti sogni solamente, ma mi basta e mi avanza il fatto di poter dire di essere un atleta, un maratoneta.
Pazienza se quasi sempre non sono con i primissimi, ma almeno sono contento perché faccio qualcosa di bello per me, per la mia salute e la mia efficienza fisica.
Quando durante una gara o un semplice allenamento sento che le forze diminuiscono e devo stringere i denti, penso a tutte quelle persone alle quali viene la tachicardia anche per lo sforzo di premere il tasto del telecomando, allora riprendo vigore e arrivo fino in fondo. Alla fine di queste lunghe galoppate mi sento più forte, più sicuro e più ricco di creatività.
E' mania di grandezza? No, solo ottimismo che prima mi faceva difetto e che invece adesso possiedo in grande quantità.
La corsa calma, restituisce buonumore, da felicità. Prima facevo qualche altro sport, ma non é la stessa cosa; solo la corsa mi da sensazioni particolari.
Ora che sto per finire questo mio scritto, mi sorge un dubbio.
Non vorrei che qualcuno pensasse che la corsa é una specie di elisir di dolce vita.
Però il gioco vale la candela.

Mazara 1992                                                                    Pietro Apollo