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mercoledì 3 agosto 2016

Alessandro Alagna, “l’uomo delle montagne” della PAM, scala l’Etna

Raidlight Etna Trail: Alessandro Alagna, “l’uomo delle montagne” della PAM, scala l’Etna e ci racconta un’emozionante impresa lunga 90 km.


Linguaglossa (Ct) 23/07/2016. Vito Massimo Catania e Susy Olvback hanno vinto la 6° edizione della Raidlight Etna Trail 2016 Per Vito Massimo Catania si tratta del bis dopo la vittoria dello scorso anno, quando però i km da percorrere furono “solo” (si fa per dire) 64. Vito Massimo Catania tesserato per l’Atletica Amatori Regalbuto ha chiuso la sua fatica (con la F maiuscola) in 14h27’53. Con questa vittoria l’atleta di Regalbuto, si è anche aggiudicato il Campionato Italiano di combinata avendo vinto sia la 0 – 3000 che l’ Etna Trail. Secondo  posto per Giacomo Martorana (Worout Studio Cefalù) in 15h16’06. Terzo Roberto Beretta (Bergamo Stars Atletica) in 15h21’43.
Tra le donne successo della Olvback (dominatrice del circuito Ecotrail Sicilia). L’atleta di origini svedesi, tesserata per la Workout Cefalù, ha chiuso la sua fatica in 16’31. Seconda l’ultramaratoneta Cinzia Sonsogno (Podistica Capo d’Orlando) in 16h42’33”. Terza staccatissima dopo oltre 19 ore è arrivata Francesca Nardi.
3 le distanze: oltre alla 90km (4700D+) si è svolta anche la 24km (1765D+) e la 12km (650D+), quest’ultima vista più come una non competitiva. Nella 24 chilometri vittoria straniera con il norvegese Gerard Cornelissen il quale ha fermato il crono a 2h50’25. Al secondo posto un altro atleta dell’Amatori Regalbuto, Vincenzo Tomasello in 2’51”53, terzo lo svizzero Adam Ferrari in 2h52’38. Tra le donne successo di Nadia Paternoster (Atletica Valle di Non e Sole) con il tempo di 4h01’35. Seconda Elena Tomè (ASD GS Fraveggio) in 4h03’18. A ruota sul gradino più basso del podio la norvegese Meike Hesselink in 4h03’24. 450 i partecipanti provenienti da 6 Nazioni (Italia, Francia, Germania, Belgio, Svezia e USA) e ben 22 stranieri solo nella gara più lunga.
A testimonianza della durezza della gara solo 44 gli atleti finisher della 90 km a fronte di 120 partecipanti. L’ultimo, Fabio Lo Giudice del Marathon Misilmeri, ha chiuso dopo 21h45’38 secondi.
E fra i 44 finisher per la Pam c’era colui che si è guadagnato a pieno titolo e sul campo o per meglio dire sui monti, l’appellativo di uomo delle montagne: Alessandro Alagna, autore di quella che senza ombra di dubbio si può definire una vera e propria impresa. Riporto quindi integralmente il suo racconto della gara, grazie al quale sembra anche a noi di vivere quei 90 km di emozioni senza percorrerli. Per questo ci sentiamo orgogliosi di avere un compagno di squadra come ALE.
Etna trail 2016 raidlight
Sveglia alle 2:00 del mattino. Colazione con gli amici d'avventura Natale Giacalone, Vito Giacalone, Dino Di Giovanni e Alfredo Giammarinaro , discutiamo di come affrontare il percorso: ognuno ha le sue teorie. Alle 3:00 ci incamminiamo verso la piazza della partenza a Linguglossa, incominciano presto ad affluire tutti i concorrenti. Siamo quasi pronti per la partenza, schierati dietro Salvatore Di Marco (che ci ha fatto da lepre fino fuori il paese). Per me prima esperienza di corsa in notturna , mi ritrovo al passaggio del primo ristoro alla cantina sento una voce conosciuta (Pietro Di Giovanni ) che mi dice “ ‘Mbare sei terzo stai andando forte” , riesco a mantenere un ritmo che non mi fa sentire il fiato corto , si continua a correre in un sottobosco e comincia ad albeggiare quando arriviamo al ristoro del rif. Citelli. Faccio il pieno di liquidi e riprendo a correre, da lì inizia una salita che ci porterà a quota 2800 seguendo la dorsale della “Valle del Bove”, un salto nel vuoto di parecchie centinaia di metri. Arrivato a circa il 35* inizia una verticale fatta di lapillo lavico , facevo tre passi avanti e due indietro. Inizio ad accusare senso di nausea e sonnolenza, quella salita per me è un calvario. Riesco ad arrivare in cima e a scollinare. Inizia una discesa dentro un canalone di lapillo lavico, le ghette si disintegrano e mi fermo più volte per sistemarle con lo scotch alla meno o peggio, riesco ad arrivare al primo cancello in 8h 12’ in pessime condizioni fisiche e psicologiche , mi faccio una doccia fredda ,mi cambio, mangio carboidrati , mi idrato e riesco anche a farmi 10 min di sonno. Sento di essermi rigenerato. Arriva Vito Giacalone, lo chiamo e lo convinco a continuare. Iniziamo a salire fino a quota 2200 ma vedo che Vito ha un passo più lento e lo aspetto fino a quando iniziamo a scendere. Corricchio ma Vito rimane un po' lento ,lo lascio in compagnia degli amici della Panormus e aumento il passo , obiettivo il cancello delle 15 ore; arrivato al ristoro n*7 incontro Santoro il quale mi dice che molti avevano abbandonato e che eravamo rimasti circa 80 .Mi dicono che ero alla 30* posizione.
Inizio la salita verso il cancello delle 15 ore, salita che non finiva mai, in mezzo a lava acuminata e sentieri lavici poco battuti. Riesco anche a vedere la grotta del gelo con dentro del ghiaccio ,continuo a salire e recupero posizioni perse nella fase del mio malessere. Passo vicino ad una carcassa di qualche animale che non aiuta il morale , ma fortunatamente il ristoro è a qualche centinaia di metri . Mangio e mi riempio lo zaino di acqua ; sono in anticipo di circa 1:20 sul tempo massimo , continuo a salire. Sono a quota 2200 e devo arrivare a 3000 , arrivo in prossimità dell'osservatorio ma per scollinare bisogna arrivare ancora più in alto. Salgo e incontro due ragazzi che mi offrono della Cola che era messa nei cumuli di ghiaccio sotto la cenere freschissima. Ultimi 50 mt e si inizia a scendere, raggiungo l'osservatorio, ultimo cancello prima del traguardo finale. Organizzo le idee e via giù nel canalone da solo , mi fermo più volte per svuotare le scarpe anch'esse provate dai lapilli. 
Giungo a Piano Provenzano e mi trovo davanti i miei compagni Vito Giacalone e Alfredo Giammarinaro che erano stati stoppati al cancello delle 15 ore, affido a loro i bastoncini e cappellino e inizio a scendere verso Linguaglossa in un sottobosco che non finiva mai, ormai capisco che tra qualche ora sarei arrivato, ho le dita dei piedi praticamente fuori uso ma stringo i denti tra una camminata ed una corsetta. Arrivo alle porte del paese, cerco la segnaletica ed ad un certo punto mi viene in contro Salvatore Di Marco che mi accompagna fino al traguardo , l'adrenalina dell'arrivo non mi fa più sentire il dolore alle dita dei piedi.
Finisher etnatrail 2016  17* assoluto 4* di categoria (MM40) Tempo 18h 44’.  Una favola siciliana diventata realtà!



Gianni Di Matteo