Raidlight Etna Trail: Alessandro Alagna, “l’uomo delle montagne” della PAM, scala l’Etna e ci racconta un’emozionante impresa lunga 90 km.
Linguaglossa
(Ct) 23/07/2016. Vito Massimo Catania e Susy Olvback hanno vinto la 6°
edizione della Raidlight Etna Trail 2016 Per Vito Massimo Catania si
tratta del bis dopo la vittoria dello scorso anno, quando però i km da
percorrere furono “solo” (si fa per dire) 64. Vito Massimo Catania tesserato
per l’Atletica Amatori Regalbuto ha chiuso la sua fatica (con la F maiuscola)
in 14h27’53. Con questa vittoria l’atleta di Regalbuto, si è anche aggiudicato
il Campionato Italiano di combinata avendo vinto sia la 0 – 3000 che l’ Etna
Trail. Secondo posto per Giacomo Martorana (Worout Studio Cefalù) in
15h16’06. Terzo Roberto Beretta (Bergamo Stars Atletica) in 15h21’43.
Tra le
donne successo della Olvback (dominatrice del circuito Ecotrail Sicilia).
L’atleta di origini svedesi, tesserata per la Workout Cefalù, ha chiuso la sua
fatica in 16’31. Seconda l’ultramaratoneta Cinzia Sonsogno (Podistica Capo
d’Orlando) in 16h42’33”. Terza staccatissima dopo oltre 19 ore è arrivata
Francesca Nardi.
3 le
distanze: oltre alla 90km (4700D+) si è svolta anche
la 24km (1765D+) e la 12km (650D+), quest’ultima vista più
come una non competitiva. Nella 24 chilometri vittoria straniera con il norvegese
Gerard Cornelissen il quale ha fermato il crono a 2h50’25. Al secondo posto un
altro atleta dell’Amatori Regalbuto, Vincenzo Tomasello in 2’51”53, terzo lo
svizzero Adam Ferrari in 2h52’38. Tra le donne successo di Nadia Paternoster
(Atletica Valle di Non e Sole) con il tempo di 4h01’35. Seconda Elena Tomè (ASD
GS Fraveggio) in 4h03’18. A ruota sul gradino più basso del podio la norvegese
Meike Hesselink in 4h03’24. 450 i partecipanti provenienti da 6 Nazioni
(Italia, Francia, Germania, Belgio, Svezia e USA) e ben 22 stranieri solo
nella gara più lunga.
A
testimonianza della durezza della gara solo 44 gli atleti finisher della 90 km
a fronte di 120 partecipanti. L’ultimo, Fabio Lo Giudice del Marathon
Misilmeri, ha chiuso dopo 21h45’38 secondi.
E fra i
44 finisher per la Pam c’era colui che si è guadagnato a pieno titolo e sul
campo o per meglio dire sui monti, l’appellativo di uomo delle montagne:
Alessandro Alagna, autore di quella che senza ombra di dubbio si può definire
una vera e propria impresa. Riporto quindi integralmente il suo racconto della
gara, grazie al quale sembra anche a noi di vivere quei 90 km di emozioni senza
percorrerli. Per questo ci sentiamo orgogliosi di avere un compagno di squadra
come ALE.
Etna trail 2016 raidlight
Sveglia alle 2:00 del mattino. Colazione con gli
amici d'avventura Natale Giacalone, Vito Giacalone, Dino Di Giovanni e Alfredo
Giammarinaro , discutiamo di come affrontare il percorso: ognuno ha le sue
teorie. Alle 3:00 ci incamminiamo verso la piazza della partenza a Linguglossa,
incominciano presto ad affluire tutti i concorrenti. Siamo quasi pronti per la
partenza, schierati dietro Salvatore Di Marco (che ci ha fatto da lepre fino
fuori il paese). Per me prima esperienza di corsa in notturna , mi ritrovo al
passaggio del primo ristoro alla cantina sento una voce conosciuta (Pietro Di
Giovanni ) che mi dice “ ‘Mbare sei terzo stai andando forte” , riesco a
mantenere un ritmo che non mi fa sentire il fiato corto , si continua a correre
in un sottobosco e comincia ad albeggiare quando arriviamo al ristoro del rif. Citelli.
Faccio il pieno di liquidi e riprendo a correre, da lì inizia una salita che ci
porterà a quota 2800 seguendo la dorsale della “Valle del Bove”, un salto nel
vuoto di parecchie centinaia di metri. Arrivato a circa il 35* inizia una
verticale fatta di lapillo lavico , facevo tre passi avanti e due indietro. Inizio
ad accusare senso di nausea e sonnolenza, quella salita per me è un calvario. Riesco
ad arrivare in cima e a scollinare. Inizia una discesa dentro un canalone di
lapillo lavico, le ghette si disintegrano e mi fermo più volte per sistemarle
con lo scotch alla meno o peggio, riesco ad arrivare al primo cancello in 8h 12’
in pessime condizioni fisiche e psicologiche , mi faccio una doccia fredda ,mi
cambio, mangio carboidrati , mi idrato e riesco anche a farmi 10 min di sonno.
Sento di essermi rigenerato. Arriva Vito Giacalone, lo chiamo e lo convinco a
continuare. Iniziamo a salire fino a quota 2200 ma vedo che Vito ha un passo
più lento e lo aspetto fino a quando iniziamo a scendere. Corricchio ma Vito
rimane un po' lento ,lo lascio in compagnia degli amici della Panormus e
aumento il passo , obiettivo il cancello delle 15 ore; arrivato al ristoro n*7
incontro Santoro il quale mi dice che molti avevano abbandonato e che eravamo
rimasti circa 80 .Mi dicono che ero alla 30* posizione.
Inizio la salita verso il cancello delle 15 ore,
salita che non finiva mai, in mezzo a lava acuminata e sentieri lavici poco
battuti. Riesco anche a vedere la grotta del gelo con dentro del ghiaccio
,continuo a salire e recupero posizioni perse nella fase del mio malessere.
Passo vicino ad una carcassa di qualche animale che non aiuta il morale , ma
fortunatamente il ristoro è a qualche centinaia di metri . Mangio e mi riempio
lo zaino di acqua ; sono in anticipo di circa 1:20 sul tempo massimo , continuo
a salire. Sono a quota 2200 e devo arrivare a 3000 , arrivo in prossimità
dell'osservatorio ma per scollinare bisogna arrivare ancora più in alto. Salgo e incontro due
ragazzi che mi offrono della Cola che era messa nei cumuli di ghiaccio sotto la
cenere freschissima. Ultimi 50 mt e si inizia a scendere, raggiungo
l'osservatorio, ultimo cancello prima del traguardo finale. Organizzo le idee e
via giù nel canalone da solo , mi fermo più volte per svuotare le scarpe
anch'esse provate dai lapilli.
Giungo a Piano Provenzano e mi trovo davanti i
miei compagni Vito Giacalone e Alfredo Giammarinaro che erano stati stoppati al
cancello delle 15 ore, affido a loro i bastoncini e cappellino e inizio a
scendere verso Linguaglossa in un sottobosco che non finiva mai, ormai capisco
che tra qualche ora sarei arrivato, ho le dita dei piedi praticamente fuori uso
ma stringo i denti tra una camminata ed una corsetta. Arrivo alle porte del
paese, cerco la segnaletica ed ad un certo punto mi viene in contro Salvatore
Di Marco che mi accompagna fino al traguardo , l'adrenalina dell'arrivo non mi
fa più sentire il dolore alle dita dei piedi.
Finisher etnatrail 2016 17* assoluto 4* di
categoria (MM40) Tempo 18h 44’. Una
favola siciliana diventata realtà!
Gianni Di Matteo