Da questo mese parte una nuova rubrica chiamata ..."l'atleta del mese" è doveroso iniziare con il nostro Presidente.
L’emozione
di accumulare chilometri sulle scarpe da corsa, la capisce solo chi crede nel
duro lavoro, nell'allenarsi, nel buttarsi in qualcosa per cui ha una passione.
Queste
parole descrivono alla perfezione l’amore di un uomo che intraprende questa strada fino a farne una ragione di vita.
La
sua più forte qualità è stata quella di non arrendersi mai.
Pietro Apollo inizia la sua attività agonistica giovanissimo, quando questo sport non era considerato da nessuno, riuscendo a coinvolgere anche la moglie Rita Fontana. La sua predilizione per la corsa inizia per una questione molto futile, poichè in sovrappeso scatta in lui la voglia irrefrenabile di correre per perdere peso diventando nel tempo la sua essenza di vita per stare bene nel fisico e nella mente.
Questo grande "amore" lo porta a creare un'associazione sportiva nella quale riesce a coinvolgere altri che come lui si erano innamorati di questo fantastico mondo quale la corsa.
Si occupa di reclutare giovani promesse, facendo loro raggiungere splendidi risultati.
Pietro Apollo inizia la sua attività agonistica giovanissimo, quando questo sport non era considerato da nessuno, riuscendo a coinvolgere anche la moglie Rita Fontana. La sua predilizione per la corsa inizia per una questione molto futile, poichè in sovrappeso scatta in lui la voglia irrefrenabile di correre per perdere peso diventando nel tempo la sua essenza di vita per stare bene nel fisico e nella mente.
Questo grande "amore" lo porta a creare un'associazione sportiva nella quale riesce a coinvolgere altri che come lui si erano innamorati di questo fantastico mondo quale la corsa.
Si occupa di reclutare giovani promesse, facendo loro raggiungere splendidi risultati.
La Polisportiva Atletica
Mazara è l'ultima creatura di Pietro Apollo, appassionato cultore
del podismo, conosciuto ai più per essere stato il
primo ad intuire le doti di Francesco Ingargiola, continuando poi
nella sua attività di talent scout alla ricerca di nuove speranze per l'atletica
siciliana e nazionale.
Pietro, un uomo che corre da 36
anni, grande Presidente Decano del Podismo Regionale, in questo articolo del
1992 scritto di suo pugno, manifesta tutte le motivazioni che oggi ci spingono
a praticare questa meravigliosa attività.
L’essenza del correre è infatti
sintetizzata in queste poche e semplici riflessioni.
A nome di tutti gli atleti
della PAM...
Grazie Pietro
(a cura di Graziella Quinci e Gianni Di Matteo)
PERCHÈ CORRERE
Da
quando ho iniziato la "carriera" di corridore (sono già tredici anni)
mi sono sentito rivolgere spesso delle domande: perché corri?, come fai a non annoiarti?, come fai a non farti vincere dalla fatica?, perché fai tutto questo?
maratona a stabilire il grande tempo. Sogno dei grandissimi campioni dell'atletica, di quelli che hanno vinto una olimpiade.
No, proprio no. Il sudore va via a terra ad ettolitri, il cuore pompa da matti, le
gambe fanno male, bisogna anche soffrire.
mi sono sentito rivolgere spesso delle domande: perché corri?, come fai a non annoiarti?, come fai a non farti vincere dalla fatica?, perché fai tutto questo?
maratona a stabilire il grande tempo. Sogno dei grandissimi campioni dell'atletica, di quelli che hanno vinto una olimpiade.
No, proprio no. Il sudore va via a terra ad ettolitri, il cuore pompa da matti, le
gambe fanno male, bisogna anche soffrire.
Sono
domande legittime, visto che prima di iniziare io stesso le facevo quando
raramente vedevo qualcuno correre. Non é facile avere una risposta a tutte
queste domande anche perché non mi riesce di comunicare bene con chi non ha mai
assaporato le inebrianti sensazioni che si provano quando si corre. Invece
comunico alla grande con chi condivide la mia stessa passione, perché lui prova
le mie stesse sensazioni e conosce perfettamente il motivo per cui ci mettiamo
pantaloncini, maglietta e scarpette per fare allenamenti e gare, che piova o
che ci sia sole.
E'
come se il mondo fosse diviso in due: quelli che capiscono (pochi) e quelli che
non capiscono, che non si rendono conto di quanto sia bello correre.
Ora,
ritornando alle domande, come fa un podista a correre così tanto tutti i giorni
e a qualsiasi ora del giorno?, rispondo: io non ho mai avvertito la corsa come
qualcosa di noioso e di monotono. Corro due ore e non me ne accorgo nemmeno.
Durante
la corsa ci sono tante cose da fare e da pensare: oltre a far muovere le gambe,
bisogna cercare il massimo rilassamento muscolare, bisogna stare attenti ai
cani che partono all'inseguimento e bisogna anche sognare.
Sogno
quando potrò vincere la mia prima grande gara; sogno quando riuscirò nella
Tutti
sogni solamente, ma mi basta e mi avanza il fatto di poter dire di essere un
atleta, un maratoneta.
Pazienza
se quasi sempre non sono con i primissimi, ma almeno sono contento perché
faccio qualcosa di bello per me, per la mia salute e la mia efficienza fisica.
Quando
durante una gara o un semplice allenamento sento che le forze diminuiscono e
devo stringere i denti, penso a tutte quelle persone alle quali viene la
tachicardia anche per lo sforzo di premere il tasto del telecomando, allora
riprendo vigore e arrivo fino in fondo. Alla fine di queste lunghe galoppate mi
sento più forte, più sicuro e più ricco di creatività.
E'
mania di grandezza? No, solo ottimismo che prima mi faceva difetto e che invece
adesso possiedo in grande quantità.
La
corsa calma, restituisce buonumore, da felicità. Prima facevo qualche altro
sport, ma non é la stessa cosa; solo la corsa mi da sensazioni particolari.
Ora
che sto per finire questo mio scritto, mi sorge un dubbio.
Non
vorrei che qualcuno pensasse che la corsa é una specie di elisir di dolce vita.
Però
il gioco vale la candela.
Mazara 1992 Pietro
Apollo